giovedì 10 dicembre 2009

Amici e compagni celesti


Volgendo gli occhi al cielo notturno non c'è dubbio che una delle prime impressioni che ci vengono in mente è: perché le stelle che vediamo sono disposte proprio in quel modo nella sfera celeste? Ovviamente una più precisa domanda richiederebbe la sostituzione della parola "stelle" con il termine più generale di corpi celesti. Difatti guardando più in dettaglio le cosiddette stelle non sono solo stelle ma anche galassie, pianeti e asteroidi. E come mai si raggruppano gli uni vicino agli altri? La risposta è che la forza di gravità porta i corpi celesti ad avvicinarsi gli uni agli altri man mano che trascorre il tempo.

Proviamo a iniziare ad esempio guardando dentro “casa nostra”: la prima cosa che si nota è che la Luna, la “compagna” della Terra, gira intorno ad essa. A sua volta il nostro pianeta gira intorno al Sole, che si trova al centro del Sistema Solare. Attorno ad esso orbitano gli 8 pianeti (in ordine di distanza: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno), più una vasta famiglia di corpi più piccoli tra cui comete, asteroidi, e alcuni pianeti nani come Cerere e l'ormai declassato Plutone con il suo compagno Caronte. La Terra si trova ad una distanza dal Sole di circa 150 milioni di chilometri: la luce percorre questa distanza in circa 8 minuti, mentre impiega più di 5 ore a raggiungere Plutone!



I corpi del Sistema Solare tendono quindi a stare in compagnia, e questo è dovuto al processo di formazione avvenuto, molto probabilmente, dal collasso gravitazionale di una cosiddetta nube protoplanetaria. Se andiamo oltre il sistema solare notiamo che il Sole ha altre stelle come “vicine di casa”. La più vicina è Alpha Centauri, che fa parte di un sistema stellare triplo (Proxima, Alpha A e Alpha B Centauri), a una distanza di 4.3 anni luce: questo vuol dire che potendo viaggiare alla velocità della luce impiegheremmo 4 anni e 4 mesi per raggiungerlo. Anche Sirio, la stella più brillante del cielo notturno, è abbastanza vicina al Sole ed è la quinta, in ordine di distanza da esso, a circa 8.58 anni luce.


Un'altra cosa che ha sempre incuriosito chi guarda il cielo notturno è una fascia nella volta celeste dove si addensa un gran numero di stelle. Queste stelle, ovviamente insieme al nostro Sole, si uniscono nel comporre un numerosissimo sistema stellare (all'incirca di alcune centinaia di miliardi) a cui appartengono in effetti tutte le stelle che vediamo ad occhio nudo in cielo: si tratta della nostra galassia, la Via Lattea. Considerando la nostra galassia per intero ci accorgiamo anche di quanto la distanza del Sole da Alpha Centauri e Sirio, di pochi anni luce, sia irrisoria rispetto all'Universo su grande scala: già il Sole dista ben 27,000 anni luce dal centro della Via Lattea.

La Via Lattea è una galassia cosiddetta “a spirale” che si estende per circa 78,500 anni luce e a sua volta fa parte di un sistema di diverse galassie detto Gruppo Locale. Quindi vediamo che tutti gli oggetti celesti tendono ad avere dei loro simili come vicini di casa. Il Gruppo Locale è infatti formato da una cinquantina di galassie, ha centro in un punto compreso tra la Via Lattea e la vicina galassia di Andromeda, e si estende per circa una decina di milioni di anni luce. Tra i membri, oltre alla Via Lattea ed Andromeda, ricordiamo la galassia del Triangolo, la Piccola e la Grande nube di Magellano e un considerevole numero di piccole galassie, ellittiche e sferoidali, dette galassie nane, come la galassia di Barnard, Leo I e II. Su scala ancora più grande, il Gruppo Locale fa a sua volta parte, insieme ad altri gruppi di galassie, di un enorme sistema detto Superammasso della Vergine, uno dei tantissimi ammassi di galassie che popolano l’Universo. Noi, con il nostro sistema solare, la Via Lattea e il Gruppo Locale, ci troviamo alla periferia del Superammasso e ci stiamo lentamente muovendo verso il suo centro.


Nell'Universo, gli oggetti celesti si accompagnano dunque gli uni agli altri, si avvicinano e si allontanano un po' come facciamo noi esseri umani con le persone che ci circondano. La differenza è che, mentre le relazioni umane possono essere sia attrattive che repulsive, il rapporto di "amicizia" dei corpi celesti è governato dalla forza di gravità e sarà quindi sempre attrattivo.

CARLO GIOCOLI

Nell'illustrazione in alto, i pianeti del Sistema Solare, i più prossimi compagni della Terra, e sullo sfondo, la gran quantità di stelle, lontane amiche del Sole, che insieme formano la Via Lattea (www.pianeti.info).
Nell'illustrazione in basso, agglomerati cosmici via via più grandi: da sinistra a destra, e dall'alto verso il basso, il Sistema Solare, il "vicinato" del Sole, con tutte le stelle dei dintorni, il "reame" galattico, formato della Via Lattea e dalle galassie più vicine, il Gruppo Locale ed infine il Superammasso della Vergine. La posizione della Terra è indicata in rosso, e le scale delle rispettive figure sono riportate accanto alle immagini (Agenzia Spaziale Tedesca - DLR/Azcolvin).

2 commenti:

  1. Nel primo periodo del post:

    "... una delle prime impressioni che ci vengono in mente è" ...

    cari autori, ritengo sia più opportuno scrivere "...che una delle prime impressioni che ci VIENE in mente è"

    Cordiali Saluti

    RispondiElimina
  2. caro raffaele,

    non era esattamente questo il punto della discussione...

    comunque, in una frase del genere si può usare sia il plurale che il singolare, a seconda che si voglia porre l'accento sulle tante espressioni che ci vengono in mente, di cui questa è tra le prime, o invece su questa impressione in particolare...

    grammatica a parte, spero che tu abbia trovato l'articolo interessante!

    cari saluti,
    claudia

    RispondiElimina