giovedì 23 luglio 2009

L'uomo e la scienza, oltre la Luna


Sono passati quarant'anni dalla notte in cui l'uomo mise per la prima volta piede sulla Luna. E innumerevoli sono gli articoli, le immagini, gli approfondimenti, che oggi cercano di raccontarci quella storia, le sue origini e la sua eredità.

Leggeremo dell'eterna competizione tra Stati Uniti e Russia, quest'ultima fu la prima non solo a lanciare un satellite ma anche a mandare un uomo nello spazio. Scopriremo che molte sono le persone che per questo credono che nessuno sia mai allunato, che sia stata solo un'invenzione americana a scopo propagandistico.

I meno scettici cercheranno di capire come sia stato possibile con le tecnologie dell'epoca arrivare fino a lì, quale spinta sia necessaria dalla Terra, che manovre per essere catturati dalla Luna e che strategia sia stata adottata per atterrare e poi ripartire.

Vi racconteranno le emozioni e le paure di quei due astronauti che hanno toccato il suolo lunare, di colui che rimase ad aspettarli orbitando intorno alla Luna e di tutte le persone a Terra che avevano reso possibile l'impresa.

Conosceremo cos'hanno trovato e cos'hanno lasciato, la bandiera, il sismografo, quanti chili di terreno hanno portato a casa, come hanno saltato nella polvere, com'erano lenti i loro movimenti, che tipo di paesaggio i loro occhi hanno ammirato.

Citeranno i nomi di coloro che hanno fatto lo stesso in missioni successive, ci diranno che nessun russo è mai arrivato a compiere la stessa impresa e che da più di trent'anni nessun uomo è tornato su quelle terre.

Descriveranno con gran dettaglio tutte le missioni che stanno orbitando in questo momento intorno alla Luna, missioni internazionali, non solo opera della NASA, ma anche delle potenze economiche del nostro secolo, Cina e Giappone in primis.

Ci spiegheranno perché ora l'esplorazione lunare riceve un nuovo impulso, di tutti i misteri che ancora rimangono da scoprire riguardo l'origine e l'evoluzione della Luna, del sogno di installare lì una base umana per magari partire alla volta di Marte.

Scopriremo che non tutti sono d'accordo con quest'idea, meglio concentrare tutte le forze per arrivare a Marte direttamente da qui, troppo complicato e dispendioso creare sostentamento per un insediamento umano in un luogo dove ancora non si ha la certezza di trovare acqua, dove l'escursione termica è molto elevata, per non parlare di tutta l'energia che sarebbe necessaria.

Von Braun pensava che dopo quel giorno arrivare a Marte sarebbe stato molto semplice, nel 1985 già sarebbe stato possibile secondo la sua predizione. Oriana Fallaci, d'altra parte, affermava "Ora che lo spettacolo paradossale è finito, il dramma concluso, e i confini della nostra intelligenza e della nostra storia si sono allargati fino al Mare della Tranquillità, ci sentiamo come assuefatti all'idea di possedere la Luna e quasi sorridiamo delle nostre ansie e dei nostri timori: non era poi così difficile, dicono alcuni, si accende un fiammifero e via. Ci si abitua a tutto, anche al miracolo d'essere usciti dalla nostra prigione di azzurro per approdare a quell'isola brutta: presto ce ne scorderemo, come abbiamo scordato il miracolo del primo pesce che uscì dalle acque per approdare alla terra e diventare un uomo".

Ma da un altro punto di vista, quel giorno può essere paragonato al giorno in cui Cristoforo Colombo raggiunse le "Indie". In quel caso, non c'era la consapevolezza di un nuovo mondo, ma comunque il desiderio di aprire una nuova strada, di esplorare possibilità sconosciute e di comprendere qualcosa in più della realtà circostante. La ricerca spaziale dà questa opportunità, una visione d'insieme, uscire dal nostro piccolo e complicato, seppure meraviglioso, pianeta, per conoscere qualcosa di diverso o forse non poi così tanto, per vederci da fuori e magari collocarci in qualcosa di infinitamente grande. Al di là della storia, della fisica e della matematica, arrivare alla Luna aveva rappresentato questo.

ELISA MARIA ALESSI

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