giovedì 21 gennaio 2010

Living Planet: l'ESA si prende cura del nostro pianeta


Uno degli obiettivi principali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è sempre stato quello dell'osservazione della Terra dallo spazio. Tale compito è uno dei più immediati ritorni ed utilizzi dell'esplorazione spaziale per la vita quotidiana ed iniziò con il primo satellite meteorologico, Meteosat, nel 1977. A questo fece seguito tutta la serie di satelliti Meteosat ed Envisat che hanno contribuito ad aumentare la nostra comprensione sullo stato di salute della Terra ed hanno portato ad un monitoraggio quotidiano dei cambiamenti climatici ed ambientali durante questi decenni.

La nostra comprensione e conoscenza del nostro stesso pianeta ha, in questo approccio, una fonte inestimabile di dati e misurazioni; inoltre, con il crescere della nostra conoscenza è richiesta anche una contemporanea crescita di accuratezza dei dati da analizzare e dei relativi satelliti che li collezionano. Il programma ESA "Living Planet" è volto proprio in questa direzione. In tale programma rientrano missioni di esplorazione, osservazione, monitoraggio e ricerca meteorologica della Terra. Al momento sono previste sei missioni di questa categoria, mentre altre tre sono in fase di studio.

Le prime due, GOCE e SMOS sono state lanciate nel 2009, rispettivamente a Marzo e Novembre. GOCE è volta ad un’analisi, con accuratezza mai raggiunta, di tutte le deformazioni che allontanano la nostra Terra da una sfera perfetta. Ciò risulta in preziose informazioni anche sul modello del campo gravitazionale, sulla geodesia e sulla fisica dell'interno della Terra. SMOS, invece, è in orbita per raccogliere dati circa l'umidità del suolo e la salinità dell'oceano con lo scopo di migliorare la nostra comprensione del ciclo dell'acqua e contribuire alla previsione dei cambiamenti climatici, compresi quelli estremi e distruttivi, come tornado e cicloni.

Nel febbraio 2010 è previsto il lancio di CryoSat-2. Il suo predecessore, CryoSat-1, non ha mai raggiunto la sua vera orbita a causa dell'esplosione del lanciatore nell’Ottobre 2005. La missione durerà almeno 3 anni ed avrà come scopo quello di monitorare ogni minima variazione spessore del ghiaccio polare con un’accuratezza del centimetro al fine di migliorare la nostra comprensione sull'impatto dei cambiamenti climatici. Il lancio di SWARM è previsto nel 2011; tale missione, a differenza di tutte le precedenti, si compone di una costellazione di 3 satelliti per studiare il campo magnetico ed i suoi cambiamenti, specchio di ciò che accade sotto la crosta del nostro pianeta.

Le ultime due missioni ADM-Aeolus e EarthCARE sono previste per il 2011 e 2013 e sono volte a migliorare i nostri modelli per le previsioni meteo. La prima è mirata, in particolare, allo studio dei venti ed è vista come la prima missione di una serie dedicata a migliorare le misurazioni delle correnti atmosferiche. EarthCARE, invece, è una missione congiunta Europa-Giappone per migliorare i nostri modelli meteorologici numerici.

Stiamo quindi vivendo un periodo di studi ed esplorazioni per capire meglio, magari da un punto di vista un po’ più generale, ciò che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi e prenderci cura di casa nostra.

PIERPAOLO PERGOLA

Nell'immagine in alto sono riassunti i principali obiettivi del programma Living Planet: la superficie della Terra, i processi che avvengono al suo interno, l'oceanografia e la geodesia (ESA). Nell'immagine in basso a destra, una fotografia del nostro pianeta scattata da un satellite in orbita intorno ad esso (NASA).

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